Syll.³ 4 (Nomima I.32). Decreto onorifico con concessione di ateleia da Cizico (525-500 a.C.)

Iscrizione cizicena di età arcaica relativa alla concessione di privilegi di natura fiscale a Manes, ai figli di Aisepos e ai loro discendenti per azioni benemerite nei confronti della città. Il decreto, considerato una delle prime attestazione epigrafiche dell’evergetismo greco, si compone di due parti, A e B. La parte A contiene appena due linee, caratterizzate da andamento bustrofedico, in cui si fa riferimento alla donazione della stele a Manes da parte della città di Cizico. La sezione B, più ampia, elenca i privilegi fiscali concessi agli onorati. È opinione condivisa che la sezione A sia da collocare nel VI secolo, più probabilmente nell’ultimo quarto del secolo (altre datazioni: VI secolo (Rhodes-Lewis); prima metà del VI secolo (Ehrenberg), mentre la sezione B rappresenterebbe una riscrittura, collocabile nel I secolo a.C., dell’originale di VI secolo. Le ragioni della nuova pubblicazione della stele sono da rintracciarsi probabilmente nella volontà dei discendenti degli onorati di continuare a fruire delle esenzioni concesse ai loro antenati.

Non conosciamo le ragioni alla base della concessione degli onori. Habicht ha messo in connessione il decreto con la rivolta contro Pytharcos, un cittadino di Cizico che, dopo aver ricevuto in dono sette città da parte di Ciro il Grande, tentò di instaurare una tirannide nella città (Agathokles of Kyzikos, FGrHist/BNJ 472 F6 = Ath. Deipn. 1.54.30a). Aisepos e Medikes, dunque, potrebbero essere stati onorati per la strenua opposizione alla tirannide.

L’assenza dell’etnico non consente di pronunciarsi in modo definitivo sull’origine degli onorati, se cizicena, come vogliono Zelnick-Abramovitz e Habicht, o straniera, secondo l’opinione che ha incontrato maggiore favore. Ciononostante, l’onomastica, che rimanda a un’origine anellenica (cf. Mordtmann per l’idea che si tratti di Frigi), così come la concessione stessa dell’esenzione fiscale, accordata più frequentemente a stranieri che a cittadini (Rubinstein), inducono a preferire l’ipotesi che gli onorati siano benefattori stranieri.

Benché l’esenzione fiscale concessa agli onorati sia presentata come un’esenzione da tutte le imposte (l. 7: πάντων ἀτελές), il documento epigrafico indica diverse eccezioni: una tassa portuale (l. 4: ναύΤου), probabilmente una tassa per l’accesso al porto e per l’ormeggio delle imbarcazioni; una tassa per l’affitto della bilancia pubblica (l. 5: τοῦ ταλάντου); le imposte sul commercio di lusso, in particolare sul commercio dei cavalli e sulla vendita degli schiavi (ll. 5-6: ἱππωνίης; ἀνδραποδωνίης); un’imposta del 25 % sugli introiti (l. 6: τῆς τετάρτης). Tasse di questo genere sono attestate anche nell’Atene soloniana a carico di stranieri di passaggio che commerciavano nell’agora (Demosth. 57.32)

La parzialità dell’ateleia induce a domandarsi quale sia stato lo scopo dei privilegi fiscali, se sia cioè da intendersi come una mera ricompensa per i benefici arrecati alla comunità o un incentivo fiscale (i diversi tipi di ateleia sono definiti da Gauthier). È plausibile che i Ciziceni abbiano tentato di conciliare la riconoscenza che dovevano ai benefattori con il tentativo di trarre vantaggio dai traffici commerciali nell’area fra la Propontide e la zona centrale dell’Anatolia.

Le deliberazioni del popolo a favore degli onorati sono ratificate mediante un giuramento a cui sono tenuti tutti i cittadini (per un caso analogo in cui un decreto di ateleia è protetto da imprecazioni pubbliche vd. Sinuri I.73, ll. 12-15 = Hornblower 1982 M5). Non si tratta soltanto della capacità del demos di Cizico di prendere decisioni con carattere para-legislativo e di ratificarle mediante un giuramento, ma soprattutto della volontà di garantire l’applicazione e l’osservanza dei privilegi fiscali, mettendo al riparo i destinatari da eventuali abusi da parte di magistrati (telonai) o semplici cittadini.

                           

Α−›      – – τὴν δὲ στ]ήλην τήνδε πόλις Μ-

 ‹−        ανῆ ἔδωκε τῶι Μεδίκ[εω].

Β                      Ἐπὶ Μαιανδρίου

            πόλις Μηδίκεω καὶ τοῖσιν Αἰσήπου παισὶν

            καὶ τοῖσιν ἐκγόνοισιν ἀτελείην καὶ πρυ

            τανεῖον. Δέδοται παρὲξ ναύΤου

5          καὶ τοῦ ταλάντου καὶ ἱππωνίης καὶ

            τῆς τετάρτης καὶ ἀνδραποδωνίης·

            τῶν δὲ ἄλλων πάντων ἀτελές· καὶ ἐπὶ

            τούτοισιν δῆμος ὅρκιον ἔταμον. Τὴν

            δὲ στήλην τήνδε πόλις Μ[α]νῆ ἔδ[ω]κε τῶι Μηδίκεω

  

                            

Α          […] la polis ha donato questa stele a Manes,

            figlio di Medikes.

B                     Sotto Meandrio

            la polis (ha concesso) ai figli di Medikes e di Aisepos,

            e ai loro discendenti l’esenzione dalle tasse e il (mantenimento

            nel) pritaneo. (L’esenzione) è stata accordata ad eccezione della tassa

            portuale,

5          di quella per l’uso della bilancia pubblica, di quella sul commercio

            dei cavalli,

            di quella del 25% e di quella sul commercio degli schiavi:

            rimangono esenti invece da tutte le altre tasse.

            Il popolo ha prestato giuramento su queste deliberazioni.

            La polis ha donato questa stele a Manes, figlio di Medikes

            (trad. di E. Pulvirenti con lievi modifiche).

  • M.F. Baslez, L’étranger dans la Grèce antique, Paris 1984
  • M. Domingo Gygax, Benefaction and Rewards in the Ancient Greek City. The Origins of Euergetism, Princeton 2016
  • L. Dubois, Le nom d’une taxe portuaire en grec ionien, REG 127, 2014, 603-608
  • V. Ehrenberg, When Did the Polis Rise?, JHS 57, 1937, 147-159
  • G. Falco, Cyzicus. Honorific Decree with Exemption from Taxes, Greek Economic Inscriptions, 2019 <10.25429/sns.it/lettere/GEI017>
  • P. Gauthier, Ατέλεια του σώματος, Chiron 21, 1991, 49-68
  • H.-J. Gehrke, Gesetz und Konflikt. Überlegungen zur frühen Polis, in J. Bleicken (ed.), Colloquium aus Anlass des 80. Geburtstages von Alfred Heuss, Kallmünz 1993, 49–67
  • C. Habicht, Kyzikos: The Epigraphic Evidence, in M. Sève, P. Schlosser (eds.), Cyzique, cité majeure et méconnue de la Propontide antique, Metz 2014, 167-177
  • L. Loddo, La legge ateniese sull’interdizione degli stranieri dal mercato: da Solone ad Aristofonte di Azenia, Klio 100.3, 2018, 667-687
  • J.H. Mordtmann, Epigraphische Mitteilungen. II. Archaische Inschrift aus Kyzikos, Hermes 15, 1880, 92-98
  • E. Pulvirenti, Appunti su un decreto arcaico di ateleia da Cizico (Syll.3 4 = Nomima 32), in L. Righi, G. Vettori (eds.), Il lusso e la sua disciplina. Aspetti economici e sociali della legislazione suntuaria tra antichità e medioevo, Trento 2023, 25-49
  • P.J. Rhodes, D. Lewis, The Decrees of the Greek States, Oxford 1997
  • L. Rubinstein, Ateleia Grants and Their Enforcement in the Classical and Early Hellenistic Periods, in L. Mitchell, L. Rubinstein (eds.), Greek History and Epigraphy. Essays in Honour of P.J. Rhodes, Swansea 2009
  • H. van Wees, Ships and Silver, Takes and Tribute: A Fiscal History of Archaic Athens, London, New York 2013