IG II² 17 (D8 Osborne). Decreto onorifico per Sthorys di Taso (394/3 a.C.)

L’iscrizione, datata al 394/3 a.C., si compone di 2 decreti, emanati a breve distanza l’uno dall’altro, in favore di Sthorys, un indovino proveniente da Taso. Il primo decreto, emanato dalla boule, ordina, su richiesta dello stesso Sthorys, di erigere due stele con iscritte le deliberazioni del popolo che lo riguardano e di collocarle sull’Acropoli e nel tempio di Apollo Pizio (ll. 8-11). Esso menziona, inoltre, una precedente disposizione dell’Assemblea che conferiva a Sthorys e ai suoi discendenti la cittadinanza ateniese, quale riattivazione della cittadinanza conferita ai suoi antenati, anch’essi prosseni e benefattori degli Ateniesi (ll. 5-8; per casi analoghi in cui il decreto di naturalizzazione menziona precedenti concessioni di cittadinanza si veda, ad esempio, IG II³.1 316, ll. 15-21). Il secondo decreto, privo di prescritto, costituisce con buona probabilità l’originale deliberazione dell’Assemblea, cui allude il decreto della boule, relativo alla naturalizzazione di Sthorys (così Osborne, ma si vedano le perplessità di Gauthier).

Il contesto cronologico in cui collocare i due decreti in onore di Sthorys è il medesimo. Sthorys, probabilmente a seguito del suo esilio da Taso, trovò rifugio ad Atene. Benché l’iscrizione non contenga alcun riferimento esplicito alla condizione di phygas (esule) dell’onorato, il clima di grave instabilità politica che colpì Taso dopo il 411 a.C. ha condotto a formulare l’ipotesi che Sthorys abbia dovuto abbandonare la sua patria a seguito di un rivolgimento costituzionale. In particolare, la sua espulsione (o la decisione volontaria di lasciare l’isola) dovrebbe collocarsi al tempo della conquista dell’isola da parte di Lisandro nel 405 a.C. dopo la battaglia di Egospotami. In quella occasione, il navarco spartano fece massacrare i filoateniesi e istituì una decarchia a Taso, mentre il suo collega Eteonikos istituiva governi filo-spartani sulle coste della Tracia (Xenoph. HG 2.2.5; Polyaen. 1.45.4). Quanti fra i sostenitori di Atene sfuggirono al massacro si rifugiarono in Attica, dove si costituì una nutrita comunità di esuli tasi, accolti come rifugiati politici (IG II² 24; IG II² 25; IG II² 33; Demosth. 20.59; Agora Inv. No I 7534; cf., inoltre, il decreto di riaffermazione della cittadinanza in IG II² 336).

L’iscrizione fornisce alcune informazioni sulla vicenda personale dell’onorato e sulle ragioni del conferimento di onori pubblici. Il modo in cui gli eventi passati sono menzionati, però, è altamente selettivo. Stephen Lambert ha chiarito il motivo di tanta reticenza, dimostrando che nei documenti epigrafici precedenti alla metà del IV secolo non compaiono riferimenti espliciti a eventi passati, fatta eccezione per quelli che pertengono al contesto del decreto o alla ragione dietro alla concessione degli onori. Nel nostro decreto l’evento menzionato – la battaglia navale (περὶ τῆς ναυμαχίας, ll. 26-27) – è con buona probabilità la battaglia di Cnido (395 a.C.). Sthorys, che in qualità di indovino (mantis) si era unito alla flotta di Conone prima della battaglia, dovette fornire un contributo importante per il buon esito delle operazioni militari, predicendo l’esito dello scontro e occupandosi dei sacrifici inaugurali. La sua abilità come mantis e la dimostrazione di lealtà nei confronti degli Ateniesi gli valsero la cittadinanza, la concessione di una paga statale e l’invito a cenare presso il Pritaneo.

Sthorys è un perfetto esempio di un sostenitore di Atene, che grazie alle connessioni familiari e all’orientamento politico poté risollevarsi dalla sventura dell’esilio e accedere ai più alti onori grazie al titolo di benefattore che gli Ateniesi gli riconobbero. La posizione di prestigio di Sthorys come indovino al servizio dei generali gli consentì, altresì, di restaurare le relazioni con il paese di origine. Un decreto di naturalizzazione per due esuli tasi, Archippos e Hipparchos, lo dimostra. Quando le condizioni politiche a Taso mutarono grazie all’installazione di un regime democratico filoateniese, Sthorys fu eletto dall’Assemblea di Atene come arconte ateniese a Taso su espressa richiesta dei Tasi (IG II² 24, ll. 28-31). Indicativo del prestigio e della fama acquisiti da Sthorys è il fatto che il decreto nel quale gli si conferisce il mandato arcontale contiene un preciso riferimento alla sua professione di mantis (l. 30), a dimostrazione del fatto che le sue abilità professionali erano sufficienti ad indentificare il personaggio di fronte alla comunità.

Notevole è la presenza nel decreto di una entrenchment clause. Aggiunte di questo tipo in decreti di prossenia sono rare; sembrano comparire, piuttosto, in casi di concessioni contestate, concernenti non tanto il conferimento della prossenia, quanto quello della cittadinanza (i casi accostabili, pochi, risalgono al III secolo a.C.: I.Priene 12; IG XII.8 267 e IG XII Suppl. 358 da Taso; I.Ilion 24).

                            

            ἔδοξεν τῆι βολῆι· Αἰγηὶς [ἐπρυτάνευε, Ἀριστοκρ]-

            άτης ἐγραμμάτευε, Ἀμειψ̣[ίας ἐπεστάτε, – – – – 7 – 8 – – -]

            εἶπε· ἐπαινέσαι Σθόρυν [τὸν μάντιν (?), ὅτι πρόθυμό]-

            ς ἐστι ποε͂ν ὅ τι δύναται [ἀγαθὸν – – – – – – – 12 – 14 – – – – – -]

5          τὴν πόλιν τὴν Ἀθηναίων [- – – – – – – – – – 18 – 20 – – – – – – – – -]

            ἐπειδὴ αὐτο͂ ἦσαν οἱ πρόγον̣[οι πρόξενοί τε καὶ εὐ]-

            εργέται τῆς πόλεως τῆς Ἀθη[ναίων, αὐτὸν δὲ καὶ πο]-

            λίτην ἐποιήσαντο Ἀθηναῖοι, [ἀναγράψαι – – – – 6 – 8 – – -]

            τὸν γραμματέα τῆς βολῆς ἐν σ[τήλαιν λιθίναιν ἐν]

10        πόληι καὶ ἐν Πυθίο τὰ ἐψηφι[σμένα περὶ Σθόρυος]

            τ̣[ῶ]ι δήμωι. καλέσαι δὲ Σθόρυ[ν ⟦καὶ ἐπὶ δεῖπνον⟧]-

            [εἰς α]ὔριον ⟦ἐς τὸ πρυτανεῖο[ν]⟧. vacat

            [Ἀρι]στοκράτης Αἰσχίνο Κεφ[αλῆθεν ἐγραμμάτευε],

            [Εὐ]β̣ολίδης Ἐ̣[λ]ευσίνιος ἦρ[χεν (394/3) ἐπὶ τῆς Αἰγηίδος]

15        [πρυτα]νε̣ία̣[ς. vv] vacat

            [vacat]

            [vacat]

            [vacat]

            [- – – – – – – – – – – – – – – – – -]

20        [. . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37 . . . . . . . . . . . . . . . . . .]ν

            [. . . . . . . . . . . . . . . . . 34 . . . . . . . . . . . . . . . . . εἶ]πε·

            [. . . . . . . . . . . . . . . . 31 . . . . . . . . . . . . . . . ἐψη]φισμέ-

            [ν . . . . . . . . . . . . . . . . . 33 . . . . . . . . . . . . . . . .] καὶ τὸ

            [. . . . . . . . . . . . . . 27 . . . . . . . . . . . . . ἐπει]δὴ πρότε-

25        [ρόν . . . . . . . . . . . . . 26 . . . . . . . . . . . . .] Ἀθηναίοις

            [καὶ ὅ]τ̣ι προ[εῖπε? . . . . 8 . . . . τὰ γενόμ(?)]ενα περὶ τῆς

            ν̣αυμαχίας [μαντευσάμενος? ἐκ τῶν ἱ]ε̣ρῶν τῶν εἰσι-

            τητηρίων Ω[. . . . . 10 . . . . . καὶ τὰ] ἄ̣λ̣[λα ἐσ]τὶ ἀνὴρ ἀγα-

            θὸς περὶ τὴ[ν πόλιν τὴν Ἀ]θ̣ην[αί]ων κ̣[αὶ ο]ἱ πρόγονο[ι]

30        πρότερον, κα̣[ὶ ἐ͂ναι αὐ]τὸν Ἀθ[ην]αῖο[ν, γρά]⟨ψ⟩ασθαι δ[ὲ]

            αὐτὸν εἰς φυ[λὴν κα]ὶ δῆμον ἵ[ν’ ἂ]ν βόλ̣[ηται]· τὸς δὲ [στ]-

            ρατηγὸς τὸς [ἐνθ]άδε ἀποδο͂να[ι] αὐτῶ[ι τὸν μι]σθ̣ὸ̣ν̣ [ὅ]-

            σομπερ πέρυ[σι]ν ἔφερε· τὸν δὲ [γ]ραμμ[ατέα τ]ῆ̣ς βολ[ῆ]-

            ς ἀναγράψαι τὸ ψήφισμα τόδε [τέ]λε̣[σι τοῖ]ς Σθόρυ[ο]-

35        ς ἐν στήληι [ἵ]ναπερ αὐτῶι τὰ π̣[ρ]ό̣τερ[α ψηφί]σματα [ἀ]-

            ναγέγραπται· ἐὰν δέ τις ταῦ̣[τ]α ἄκυρ[α ποι]ῆι, ὀφε[λέ]-

            τω χιλίας [δ]ρ̣α̣χμὰ̣ς ἱε̣ρ̣[ὰς τῆ]ι Ἀθηναία[ι καὶ] τῶι Ἀ[πό]-

            λλωνι τῶ[ι] Πυθίωι ἑτέρα̣[ς]· ἐ͂ναι δὲ ταῦ[τα κ]αὶ τοῖς [ἐ]-

            κγόνοις τοῖς Σθόρυος· καλέσαι δὲ αὐ[τὸν] ἐπὶ δε[ῖπ]-

40        νον εἰς [τ]ὸ πρυτανεῖον εἰς αὔριον. vacat

Il Consiglio ha deciso; la tribù Egeide esercitava la pritania, Aristokrates era segretario, Ameipsias era presidente, […] ha avanzato la proposta. Sthorys di Taso sia elogiato perché è pronto a fare tutto ciò che di buono è nelle sue possibilità per l’esercito e la città degli Ateniesi; riguardo agli argomenti di cui Sthorys ha parlato, dal momento che i suoi antenati erano prosseni e benefattori della città degli Ateniesi, gli Ateniesi facciano cittadino anche lui, il segretario del Consiglio registri su due stele di pietra sull’Acropoli e nel tempio di Apollo Pizio ciò che è stato deliberato per Sthorys dal popolo. Sthorys sia invitato domani per il pranzo al Pritaneo.

Aristokrates di Aischinos di Cefale era segretario, Euboulides di Eleusi era arconte.

Nella pritania [di Aigeis]. Almeno 3 righe non scritte

Decreto ….

proposto: . . . votato. . . e il . . . poiché in precedenza . . . per gli Ateniesi [e] poiché predisse (?) . . . ciò che accadde (?) riguardo a questa battaglia navale … i sacrifici inaugurali. . . e per altri aspetti è un uomo buono per quanto riguarda [la città] degli Ateniesi, e i suoi antenati prima di lui, e sia un Ateniese; e sia iscritto nella tribù e nel demo che desideri; e gli strateghi di stanza lì gli diano l, lo stesso che ha ricevuto l’anno precedente; e il segretario del Consiglio iscriva questo decreto a spese di Sthorys su una stele di pietra, dove sono stati iscritti i precedenti decreti per lui; e se qualcuno invalidi queste disposizioni, sia sanzionato con mille dracme, sacre ad Atena, e altre mille ad Apollo Pizio; queste disposizioni siano valide anche per i discendenti di Sthorys; lo si inviti a cena nel Pritaneo domani.

  • M. Dillon, Omens and Oracles: Divination in Ancient Greece, London, New York 2017
  • S. Lambert, Inscribed Athenian Laws and Decrees in the Age of Demosthenes, Leiden, Boston 2017
  • Ph. Gauthier, L’octroi du droit de cite à Athènes, REG 99, 1986, 119-133
  • L. Loddo, Forced Migrations, Self-imposed Exile and Opportunities for Social Promotion in Classical Athens: Prospects for Groups and Individuals, RaRe 13.1, 2019, 79-110
  • L. Loddo, Ἕως ἂν κατέλθωσιν εἰς τὴν αὐτῶν: Did the Athenians Reduce their Reception of Refugees in the Fourth Century B.C.?, Pallas 112, 2020, 199-230
  • W. Mack, Proxeny and Polis: Institutional Networks in the Ancient Greek World, Oxford 2015
  • M.J. Osborne, Honours for Sthorys (IG ii2 17), ABSA 65, 1970, 151-174
  • M.J. Osborne, Naturalization in Athens, Volume II. Commentaries on the Decrees Granting Citizenship, Brussel 1982