Aristophanes, Lys. 335-343, 1043-1053 (ed. Perusino). I cittadini e le donne (411 a.C.)

Ai vv. 335-343 della Lisistrata il semicoro delle vecchie riferisce di aver sentito che i vecchi (che compongono l’altro semicoro) meditavano di appiccare un incendio all’ingresso dell’acropoli col proposito di costringere le donne alla resa, bruciandole o soffocandole. Viene allora invocata la dea Atena con la preghiera di conservare incolumi le donne (gynaikes) perché sono le uniche a poter liberare la Grecia e i politai dalla follia della guerra. Questa contrapposizione tra gynaikes e politai dimostra come le prime non fossero automaticamente associabili al gruppo dei politai, termine con cui qui si allude con ogni evidenza ai soli maschi, colpiti dalle polemou maniai, o in quanto combattenti o in quanto sostenitori della guerra.

Più avanti, ai vv. 1043-1050, quando i due semicori si saranno felicemente ricongiunti e avranno appianato ogni dissenso, il coro stabilisce di non voler più ingiuriare alcuno tra i politai. In questo caso sono evidentemente incluse anche le donne (visto che a parlare sono anche i vecchi), ma è interessante il fatto che qualche verso dopo il coro debba specificare che si rivolge sia agli uomini che alle donne, ulteriore prova del fatto che per gli spettatori del dramma non fosse automatico includere le donne nel novero dei politai, termine con un’accezione più specificamente istituzionale e dalla ben precisa connotazione di genere.

a. 335-343

XOΡΟΣ ΓΡΑΩΝ

335	ἤκουσα γὰρ τυφογέρον- 
	τας ἄνδρας ἔρρειν, στελέχη
	φέροντας ὥσπερ βαλανεύσοντας
	εἰς πόλιν ὡς τριτάλαντον βάρος,
	δεινότατ’ ἀπειλοῦντας ἐπῶν,
340	ὡς πυρὶ χρὴ τὰς μυσαρὰς γυναῖκας ἀνθρακίζειν.  
	ἅς, ὦ θεά, μή ποτ’ ἐγὼ ’μπιμπραμένας ἴδοιμι,
	ἀλλὰ πολέμου καὶ μανιῶν ῥυσαμένας Ἑλλάδα καὶ πολίτας.	


Coro delle vecchie: ho sentito dire che i vecchi rimbambiti camminano a fatica verso l’acropoli portando su di sé dei tronchi di tre talenti come se volessero fare un bagno, e lanciano minacce terribili dicendo che bisogna bruciare vive le donne maledette. Dea, fa’ che io non veda mai le donne bruciare, ma piuttosto fa’ che le veda salvare la Grecia e i cittadini dalle follie della guerra.



b. 1043-1053

	ΧΟΡΟΣ

1043/4	Oὐ παρασκευαζόμεσθα τῶν πολιτῶν οὐδέν’, ὦν-
1045	δρες, φλαῦρον εἰπεῖν οὐδὲ ἕν,   
		ἀλλὰ πολὺ τοὔμπαλιν 
		πάντ’ ἀγαθὰ καὶ λέγειν
		καὶ δρᾶν· ἱκανὰ γὰρ τὰ κακὰ 
		καὶ τὰ παρακείμενα,
1050a	ἀλλ’ ἐπαγγελλέτω 
1050b	πᾶς ἀνὴρ καὶ γυνή,
		εἴ τις ἀργυρίδιον  
		δεῖται λαβεῖν, μνᾶς ἢ δύ’ ἢ
		τρεῖς.

Coro: spettatori, non ci prepariamo a dire nulla di ingiurioso su nessuno dei cittadini. Tutto il contrario: ci prepariamo a dire e fare ogni bene. Bastano infatti tutti i problemi che già incombono su di noi. Ma chiunque, uomo o donna che sia, ci dica se ha bisogno di un po’ di denaro, due o tre mine.


  • A. Bierl, Der Chor in der Alten Komödie. Ritual und Performativität, München – Leipzig 2001
  • A.L. Bonnette, The Political Wisdom of Women in Aristophanes: A Study of Lysistrate, Ecclesiazusàe and Thesmophoriazusae, Diss. Boston 1989.
  • D. Konstan, Aristophanes’ Lysistrata: women and the body politic in S. Halliwell, J. Henderson, A.H. Sommerstein, B. Zimmermann (edd.), Tragedy, Comedy and the Polis. Papers from the Greek Drama Conference (Nottingham, 18-28 July 1990), Bari 1993, 431-44.
  • N. Loraux, Aristophane, les femmes d’Athènes et le théâtre in J.M. Bremer-E.W. Handley (edd.), Aristophane. Sept exposés suivis de discussions par E. Degani, T. Gelzer, E. W Handley, J.M. Bremer, K.J. Dover, N. Loraux, B. Zimmermann, Vandreuvres-Genève 1993, 203-253
  • G. Mastromarco, Introduzione a Aristofane, Roma – Bari 1994
  • F. Perusino, S. Beta, Aristofane. Lisistrata, Milano 2020
  • F. Sartori, Salvezza della polis e salvezza dell’Ellade nel teatro di Aristofane in I. Velissaropoulou-Karakosta, S. Troianos, K. Bourdara, M. Stathopoulos (edd.), Τιμαὶ Ἰωάννου Τριανταφυλλοπούλου, Athina-Komotini 2000, 77-88
  • A. H. Sommerstein, Lysistrata, Warminster 1990