Iscrizione proveniente da Delfi che si compone di un decreto della confederazione etolica (A1) e di una lettera inviata dai kosmoi della città cretese di (V)Axos alle autorità del koinon (B1). La lettera – strumento diplomatico che, come evidenziato da J. Sickinger, le poleis cretesi impiegavano per attestare gli onori concessi ai benefattori – precede cronologicamente il decreto, ma è stata inclusa nella stele a completamento della deliberazione. Lo scambio di informazioni tra il koinon e i magistrati cretesi concerne lo status di un tale Epikles, originario di (V)Axos, centro cretese situato sulle pendici settentrionali del monte Ida, ma residente ad Anfissa, polis locrese che all’epoca era membro del koinon etolico. Epikles era figlio di un migrante cretese che aveva servito a Cipro come mercenario (sugli aspetti della migrazione legati alla guerra vd. Chaniotis). All’epoca a cui si riferisce la nostra iscrizione (fine III secolo a.C.), Epikles viveva come straniero residente ad Anfissa, ma il suo status doveva essere controverso a causa del suo passato. Fatto prigioniero insieme alla famiglia dopo la morte del padre, venduto come schiavo ad Anfissa, era riuscito a riscattare la sua libertà, ma, essendo un apeleutheros, si trovava in una condizione di difficoltà, presumibilmente per l’impossibilità di accedere alla giustizia (cf. Gauthier, per il quale l’isopoliteia individuale nell’ambito dei koina è primariamente la possibilità di ricorrere in giudizio presso le autorità federali). È con buona probabilità su sua iniziativa che le autorità di (V)Axos inviarono la lettera al koinon, attestando che Epikles era loro concittadino e chiedendo di conseguenza che lui e i suoi figli potessero usufruire dei vantaggi derivanti ai cittadini di (V)Axos dagli accordi di isopoliteia in vigore tra la polis cretese e il koinon etolico. Non sappiamo come i magistrati della città fossero venuti a conoscenza dell’esistenza di cittadini come Epikles; notizie come le nascite e le morti dei concittadini all’estero potevano forse giungere ai parenti rimasti in patria, dai quali i magistrati o le suddivisioni civiche apprendevano i cambiamenti da apportare alle liste dei cittadini (Thomsen).
Gli accordi di isopoliteia tra (V)Axos e il koinon etolico sono attestati da una iscrizione mutila (IC II, 5, 18A = StV III 585 = Saba 2020, 45), datata da Funke agli anni della “Guerra di Creta” (206-204 a.C.): nell’iscrizione si riconoscono i termini syngeneia (“parentela”, l. 1, la comune origine dorica assunta a motivo della convenzione) e isopoliteia (l. 4, parzialmente integrato); l’impegno al soccorso militare, probabilmente reciproco, (ll. 7-8) e il pagamento dei soldati (opsonia, ll. 10-11) rendono probabile un contesto militare per l’accordo. I kosmoi traducono, dunque, gli accordi di isopoliteia con il termine koinopoliteia, forse un neologismo per indicare la cittadinanza federale. Che questa sia l’interpretazione da preferire è dimostrato dal fatto che i magistrati cretesi si rivolgono non già a una città del koinon – Anfissa non è mai nominata nell’iscrizione – ma ai magistrati federali (synedroi, stratego, ipparco).
È invece discusso se si debba accogliere la proposta di Bousquet di riconoscere in FD III 3, 117, iscrizione mutila datata tra la fine del III e l’inizio del II secolo a.C., la risposta favorevole del koinon alla lettera dei kosmoi. È stato proposto, inoltre, di considerare questa iscrizione, in cui si concede ad alcuni individui, di cui non è conservato né nome né etnico, la cittadinanza e la protezione giudiziaria, l’atto di naturalizzazione di Epikles e della sua famiglia da parte della città di Anfissa (Müller).
A.1 [στραταγέοντος τῶν Αἰτωλῶν τοῦ δεῖνος ethnicum, γραμμα]-
[τεύοντος δ]ὲ βουλᾶς ․α․δ[․c.6․․, τῶν δὲ Αἰτωλῶν γραμ]-
[μ]ατεύοντος Φίλωνος τοῦ Ἀπ̣[—c.7— ethnicum ․․․· ἔδοξε]
[τ]οῖς Αἰτωλοῖς· τ[ὰ]ν ἐ[πισ]τολ[ὰν παρὰ τῶν κόσμων καὶ τᾶς]
5. [π]όλιος τῶν Ὀαξίων ποτὶ τὸ κοινὸν [τῶν Αἰτωλῶν, περὶ Ἐπικλέ]-
ο̣ς̣, ὃς ἔστι μὲν Ὀάξιος, κατ[ο]ικεῖ δὲ [ἐν Ἀμφίσσαι, ἀναθέμεν]
ἔν τε Δελφοῖς καὶ ἐν Θέρμωι τ̣ὸ̣ν̣ [γρ]α[μματέα Φίλωνα, καὶ]
τὰν ἀναγραφὰν δόμεν Ἐπικλεῖ· [τὰν δὲ ἐπιμέλειαν τ]ὰ̣ν
περὶ τᾶς ἀναγραφᾶς ποιήσασθαι ἐν νο[μίμωι ἐκκλησί]α̣ι̣.
B.1 Ϝ̣αξίων οἱ κόσμοι καὶ ἁ πόλις Αἰτωλῶ[ν συνέδροις] καὶ τῶι στρα-
ταγῶι καὶ τῶι ἱππάρχαι χαίρειν. γινώ[σκε]τε Ἐράτωνα πολί-
ταν ἁμὸν ἰόντα, ἐκπλεύσαντα δὲ ἐπὶ στ[ρ]ατ[ε]ίαν εἰς Κύπρον
καὶ λαβόντα γυναῖκα τεκνοποιήσασθαι υ[ἱ]οὺς δύο, Ἐπικλῆν
5 καὶ Εὐαγόραν. συνέβα δὲ ἀποθανόντος τῶ̣ Ἐράτωνος ἐν τ̣ᾶι
Κύπρωι, αἰχμαλώτως γενέσθαι τὸνς πε[ρ]ὶ τὸν Ἐπικλῆν καὶ
τὰμ ματέρα αὐτῶν καὶ πραθῆμεν τὸν Ἐπικλῆν εἰς Ἄμφισσαν·
καταβαλὼν δὲ τὰ λύτρα ὁ Ἐπικλῆς οἰκε[ῖ π]αρ’ ὑμὲ ἐν Ἀμφίσσαι,
πολίτας ἰὼν ἁμὸς αὐτός τε κα[ὶ τ]ὰ τέκ[να αὐ]τῶ Ἐρασ[ιφῶ]ν [καὶ]
10 Τιμῶναξ καὶ θυγάτηρ Μελίτα. [καλῶς οὖν π]οιη<σ>εῖτε φροντίδ-
δοντες ὅπαι εἴ τίς κα ἀδικῇ α[ὐτώς, κω]λύηται ὑφ’ ὑμίων [καὶ κοι]-
νᾶι καὶ ἰδίαι, ἁ δὲ κοινοπολι[τείας] ἀϊδ̣ία ὑπάρχῃ ἀν[αγραφά].
A1. Al tempo in cui [?] era stratego degli Etoli e [?] era segretario del Consiglio … degli Etoli era segretario Philon, figlio di Ap[?] … Gli Etoli hanno deliberato che la lettera inviata dai kosmoi e la città di (V)Axos al koinon degli Etoli in merito a Epikles, che è originario di (V)Axos, ma risiede ad Anfissa, sia esposta per le cure del segretario Philon a Delfi e a Thermos, e una copia sia data ad Epikles. L’assemblea del popolo, riunita in seduta regolare, si preoccupi della copia.
B1. I kosmoi di (V)Axos e la città salutano i synedroi, lo stratego e l’ipparco degli Etoli. Sappiate che Eraton, che è nostro concittadino, si è imbarcato per una spedizione a Cipro e ha preso moglie, ha avuto due figli, Epikles ed Evagoras. È accaduto che, dopo la morte di Eraton a Cipro, Epikles e sua madre furono fatti prigionieri ed Epikles fu venduto ad Anfissa. Pagato il riscatto, Epikles risiede presso di voi ad Anfissa, essendo nostro concittadino, insieme ai suoi figli, Erasiphon e Timonax, e alla figlia Melita. Farete bene a curarvi che, se qualcuno nuocesse loro, glielo impediate, sia collettivamente sia individualmente, e l’iscrizione della koinopoliteia sia perenne.
- L. Boffo, M. Faraguna, Le poleis e i loro archivi. Studi su pratiche documentarie, istituzioni e società nell’antichità greca, Trieste 2021
- J. Bousquet, Inscriptions de Delphes, BCH 84, 1960, 161-175
- K. Buraselis, Considerations on Symmachia and Sympoliteia in the Hellenistic Period, in K. Buraselis, K. Zoumboulakis (eds.), The Idea of European Community in History, vol. II. Aspects of Connecting Poleis and Ethne, Athens 2003, 39-64
- A. Chaniotis, Die hellenistischen Kriege als Ursache von Migration, in E. Olshausen, H. Sonnabend (eds.), „Troianer sind wir gewesen“ – Migrationen in der antiken Welt, Stuttgart 2006, 98-103
- P. Funke, Die Aitoler in der Ägäis. Untersuchungen zur so gennanten „Seepolitik“ der Aitoler im 3. Jh. V. Chr., in E. Winter (ed.), Vom Euphrat bis zum Bosporus. Kleinasien in der Antike. Festschrift für Elmar Schwertheim zum 65. Geburtstag, Bonn 2008, 253-267
- Ph. Gauthier, Symbola. Le étrangers et la justice dans les cites grecques, Nancy 1972
- A. Jacquemin, D. Mulliez, G. Rougemont (eds.), Choix d’inscriptions de Delphes, traduites et commentées, Athènes 2012
- Chr. Müller, Περὶ τῶν συμβολῶν. La question de l’isopoliteia chez Philippe Gauthier, Dike 26, 2024, 165-195, c.d.s.
- J. Roy, The Life-story of Epikles the Oaxian, in F. Reduzzi Merola, M.V. Bramante, and A. Caravaglios (eds) Le realtà della schiavitù: identità e biografie da Eumeo a Frederick Douglass, Napoli 2020, 65-72
- S. Saba, Isopoliteia in Hellenistic Times, Leiden-Boston 2020
- J. Sickinger, Greek Letters on Stone, in U. Yiftach-Firanko (ed.), The Letter: Law, State, Society and the Epistolary Format in the Ancient World, Wiesbaden 2013, 125-140
- C. Thomsen, Citizenship, Identification, and the Metic Experience in Classical and Early Hellenistic Greece, in J. Filonik, C. Plastow, R. Zelnick-Abramovitz. (eds.), Citizenship in Antiquity: Civic Communities in the Ancient Mediterranean, London 2023, 461-472
- J. Velissaropoulos-Karakostas, Droit grec d’Alexandre à Auguste (323 av. J.-C. – 14 ap. J.-C.) I-II, Athènes 2011