IG XII.4.1 152 (= Tit.Cal. XII = StV 545). Accordo e giuramento civico per la restaurazione dell’homopoliteia tra Cos e Calymna (201-200 a.C.)

In un periodo compreso tra il 215 e il 205 a.C. l’isola di Calymna, che gravitava nell’orbita della monarchia lagide, perse la sua indipendenza politica e si unì alla vicina Cos. Ciò avvenne quantomeno a partire dallo scoppio della Prima Guerra Cretese, nel 205 a.C., data a cui risale un decreto che onora il cittadino di Calymna Lysandros in qualità di comandante (archon) di uno squadrone navale di Cos (IG XII.4.5 4022). Habicht, tuttavia, ha dimostrato che già a partire dal 208/7 a.C. i nuovi nati a Calymna furono registrati nelle liste civiche con riferimento all’anno del magistrato eponimo di Cos.

Non possediamo il testo del trattato originario che legò Cos e Calymna in un regime di homopoliteia (uno hapax che indica la “comunanza di cittadinanza”), ma ne conosciamo l’esistenza grazie a un’iscrizione, databile nel 201 o 200 a.C., che attesta la restaurazione (apokatastasis) del precedente accordo di homopoliteia e la vincola a un giuramento prestato dai cittadini di entrambe le comunità. Si trattò, in sostanza, dell’incorporazione unilaterale nel territorio di Cos dell’isola di Calymna (IG XII.4.5 4022, l. 9 riferisce anche dell’annessione delle isolette che appartenevano a Calymna), ridotta alla condizione di demo di Cos (cfr. l’espressione δῆμος δὲ Κάλυμν[α], Κῶι δὲ πάτρα nell’epigramma funebre per Xenokles, IG XII.4.5 4215, ll. 9-10, II secolo a.C.). In base all’accordo di homopoliteia, i cittadini di Calymna furono iscritti nei registri civici di Cos (Tit.Cal. 88-96), Calymna non emise più decreti autonomamente e utilizzò la moneta di Cos per le transazioni commerciali. A suggellare l’homopoliteia contribuì il nuovo impulso dato al culto di Asclepio a Calymna, che divenne uno strumento per la costruzione di una nuova identità comunitaria collettiva (Bosnakis).

I motivi alla base di questa decisione, accostata al sinecismo di Rodi, non sono noti. È ragionevole l’ipotesi che riconosce nell’homopoliteia il tentativo da parte delle due isole di rafforzare la loro alleanza contro la minaccia esercitata dai pirati cretesi e da Filippo V e di attribuire un ruolo centrale in questa operazione politica alla monarchia lagide: sotto la sua egida sarebbero stati formulati sia il trattato originario, sotto Tolemeo IV Filopatore, sia il suo ripristino, per volere di Tolemeo V Epifane (Sherwin-White). Ne è prova la clausola concernente la dimostrazione di amicizia e alleanza verso il re Tolemeo (ll. 18-19): questa clausola così come il rimando a leggi e regolamenti potrebbero rappresentare la “traduzione locale” di un’ordinanza (diagrapha) reale (Bencivenni 2008). Difficile da dimostrare, invece, è l’ipotesi secondo cui l’accordo prevedesse l’incoraggiamento di matrimoni misti, così da cementare la coesione della nuova comunità civica superando la difficoltà dello stanziamento su due isole distinte (così Saba, sulla base del confronto con il trattato di sympoliteia tra Mileto e Pidasa, Milet I.3 149).

L’abolizione temporanea dell’accordo sembra essere dovuta all’azione di Filippo V dopo la battaglia di Lade, secondo uno schema simile a quello che si riscontra per l’isola di Samo, presa da Filippo nel 201, e rientrata sotto il controllo lagide nel 200 (IG XII.6.1 12). Discusso è se l’accordo sia stato espressione della volontà comune delle parti (Grieb) o se abbia rappresentato un’imposizione da parte di Cos ai vicini in difficoltà (Walser). Un argomento a sostegno di questa ultima interpretazione è il testo del giuramento che obbliga alla fedeltà non solo alle disposizioni che riguardano l’homopoliteia, ma anche alla democrazia e alle leggi ancestrali di Cos (ll. 14-18).

                            

1 Στασίλας Λυκόφρονος εἶπε· ἑλέσθαι ὁρκωτὰς δύο ἐξ ἑκάστας
  φυλᾶς, οἵτινες ὁρκιξεῦντι τοὺς πολίτας ἐν τᾶι ἀγορᾶι
  πρὸ τῶν ἀρχείων, καὶ γραμματῆ ἐς ἑκάσταμ φυλὰν καὶ τὸν
  ὑπαγορεύοντα τὸν ὅρκον, ἑλέσθαι δὲ καὶ εἰς Κάλυμναν ἕνα
5 ἐξ ἑκάστας φυλᾶς καὶ γραμματῆ τούτοις· ὁρκιζόντω δὲ
  τοῦτοι εἷ κα ὁ στραταγὸς ὁ ἀποσταλεὶς ὑπὸ τοῦ δάμου
  ποτιτάσσηι· τοὶ δὲ πωληταὶ μισθωσάντω ἤδη διξὰ ὁρκω-
  μόσια παρασχεῖν τοῖς πολίταις αὐτεῖ τε καὶ εἰς Κάλυ-
  μναν· τὰ δὲ ὁρκωμόσια ἔστω ταῦρος κάπρος κριός, τέλεια
10 πάντα· τοὶ δὲ πολῖται πάντες ἡβαδὸν ὀμνυόντω, πρᾶτοι
  τοὶ προστάται καὶ τοὶ στραταγοί, τῶν δὲ ἄλλων ὅσσοι μὲν
  ὧδε ἐπιδαμεῦντι, ποτὶ τοὺς ὁρκωτὰς τοὺς αἱρεθέντας
  ὧδε, τοὶ δὲ λοιποὶ ποτὶ τοὺς εἰς Κάλυμναν ἀποστελλομέ-
  νους· ὁρκιζόντω δὲ τοὶ ἄνδρες τὸν ὅρκον τόνδε· v ἐμμενῶ
15 τᾶι καθεστακυίαι δαμοκρατίαι καὶ τᾶι ἀποκαταστάσει
  τᾶς ὁμοπολιτείας καὶ τοῖς νόμοις τοῖς ἐγ Κῶι πατρίοις
  ὑπάρχουσι καὶ τοῖς δόγμασι τᾶς ἐκκλησίας καὶ ταῖς δια-
  γραφαῖς ταῖς ὑπὲρ τᾶς ὁμοπολιτείας· ἐμμενῶ δὲ καὶ τᾶι
  ποτὶ βασιλῆ Πτολεμαῖον φιλίαι καὶ συμμαχίαι καὶ ταῖς συνθή-
20 καις ταῖς ποτὶ τοὺς συμμάχους τῶι δάμωι κεκυρωμέναις·
  ὀλιγαρχίαν δὲ οὐδὲ τύραννον οὐδὲ ἄλλο πολίτευμα ἔξω δαμο-
  κρατίας οὐ καταστάσω παρευρέσει οὐδεμιᾶι, οὐδ’ εἴ τίς κα ἄλλος
  καθιστᾶι ἐπιτραψῶ, ἀλλὰ κωλύσω κατὰ τὸ δυνατόν, οὐδὲ τῶν
  φρουρίων οὐθὲν οὐδὲ ἄκραν καταλαψεῦμαι οὔτε αὐτὸς ἐξι-
25 διαζόμενος οὔτε ἄλλωι συνεργῶν παρευρέσει οὐδεμιᾶι,
  οὐδὲ τὰγ Κώιαν ἐλάσσω γινομέναν περιοψεῦμαι, ἀλλ’ αὐξήσω
  κατὰ δύναμιν τὰν αὑτοῦ· ἐσσεῦμαι δὲ καὶ δικαστὰς δίκαιος
  καὶ πολίτας ἴσος χειροτονῶν καὶ ψαφιζόμενος ἄνευ χάριτος
  ὅ κά μοι δοκῆι συμφέρον ἦμεν τῶι δάμωι· ἀλαθῆ ταῦτα ναὶ τὸν
30 Δία καὶ τὰν Ἥραν καὶ τὸν Ποτειδᾶ· εὐορκεῦντι μέμ μοι εὖ vac.
  ἦμεν, ἐπιορκεῦντι δὲ τὰ ἐναντία. vac. τοὶ δὲ ὁρκω̣[ταὶ ὀμνυόντω]
  παραχρῆμα ἱεροῖς ἐν τᾶι ἐκκλη̣[σίαι καιομένοις κατὰ τὰ δό]-
  ξαντα τᾶι ἐκ[κλησ]ί̣α̣ι̣ [κ]α̣ὶ̣ [— — — — — — — — — — — βα]-
  σ̣ιλεὺ̣[ς — — — — — — — — — — — — — — — — — — — —]
  [— — — — — — — — — — — — — — — — — — — — — —]

Stasilas figlio di Lykophron ha proposto: siano scelti da ciascuna tribù due individui che amministrino il giuramento (horkotai) per i cittadini nell’agora davanti ai locali riservati ai magistrati, e un segretario da ciascuna tribù e una persona che pronunci il giuramento; se ne selezioni uno (scil. horkotes) da ciascuna tribù anche per Calymna e un segretario per costoro. Amministrino il giuramento ovunque lo stratego inviato dal popolo disponga; i poleti diano in appalto il contratto due volte per fornire vittime sacrificali ai cittadini qui e a Calymna; le vittime siano un toro, un cinghiale e un ariete, tutti integri. Tutti i cittadini (di Cos) dai giovani in su giurino, prima i prostatai e gli strateghi, degli altri quanti risiedono qui giurino davanti agli horkotai che sono stati scelti qui, i rimanenti giurino davanti a coloro che sono stati mandati a Calymna. Gli uomini prestino questo giuramento: “Sarò fedele alla democrazia vigente, alla restaurazione della homopoliteia, alle leggi che sono ancestrali a Cos, alle deliberazioni dell’Assemblea e alle disposizioni concernenti l’homopoliteia. Sarò fedele anche all’amicizia e all’alleanza con il re Tolemeo e ai patti che sono stati ratificati dal popolo con gli alleati. Non instaurerò con nessun pretesto una oligarchia, un regime tirannico né altra forma di governo al di fuori della democrazia né se qualcuno tenterà di stabilire (un simile regime) lo permetterò, ma lo impedirò con tutta la mia forza e non occuperò nessun forte o altura né appropriandomene io stesso né aiutando un altro con qualche pretesto. E non consentirò che il territorio di Cos venga ridimensionato, ma lo accrescerò con tutta la forza possibile. Sarò un giudice giusto e un cittadino imparziale esprimendo il mio voto in Assemblea e in tribunale senza pregiudizio, come a me sembra meglio per il popolo. Faccio questo giuramento davanti a Zeus, Era e Poseidone. Che mi venga il bene se mantengo il giuramento, il contrario se giuro il falso … Che gli horkotai prestino giuramento immediatamente sulle vittime sacrificate durante ogni adunanza, secondo le decisioni dell’Assemblea stessa…”.

  • P. Baker, Cos et Calymna, 205-200 a.C.: Esprit civique et défense nationale, Québec 1991
  • A. Bencivenni, I Tolemei e l’homopoliteia di Cos e Calimna, Simblos 5, 2008, 185‐208
  • L. Boffo, M. Faraguna, Le poleis e i loro archivi. Studi su pratiche documentarie, istituzioni e società nell’antichità greca, Trieste 2021
  • D. Bosnakis, Sculpture in Religious Context: Reconstructing the Cult of Asklepios on Kalymnos, in M.I. Stefanakis, G. Mavroudis, F.K. Seroglou (eds.), Religion and Cult in the Dodecanese during the First Millennium BC, Oxford 2023, 115-125
  • S. Carlsson, Hellenistic Democracies. Freedom, Independence and Political Procedure in Some East Greek City-States, Stuttgart 2010
  • V. Grieb, Hellenistische Demokratie. Politische Organisation und Struktur in freien griechischen Poleis nach Alexander dem Großen, Stuttgart 2008
  • C. Habicht, Neues zur hellenistischen Geschichte von Kos, Chiron 37, 2007, 123–152
  • E. Krob, Serments et institutions civiques à Cos à l’époque hellénistique, REG 110, 1997, 434-453
  • S. Saba, Cittadinanza e archivi nel Mediterraneo antico: qualche postilla esegetica, Historika 11, 83-94
  • S. Scharff, Eid und Außenpolitik. Studien zur religiösen Fundierung der Akzeptanz zwischenstaatlicher Vereinbarungen im vorrömischen Griechenland, Stuttgart 2016
  • A. Sherwin-White, Ancient Cos. An Historical Study from the Dorian Settlement to the Imperial Period, Göttingen 1978
  • V.E. Stefanaki, A. Giannikouri, La circulation monétaire dans le Dodécanèse de l’époque archaïque à l’époque hellénistique: les exemples de Cos at Calymna, in T. Faucher, M.-C. Marcellesi, O. Picard (eds.), Nomisma. La circulation monétaire dans le monde grec antique. Actes du colloque international, Athènes 14-17 avril 2010 (BCH suppl. 53), Athènes 2011, 343-366
  • A.V. Walser, Sympolitien und Siedlungsentwicklung, in A. Matthaei, M. Zimmermann (eds.), Stadtbilder im Hellenismus, Berlin 2009, 135-155