Stele a pilastro iscritta su tre lati (A-C). Il lato C (vd. infra) è stato così denominato prima di essere stato riconosciuto come lato principale, con il quale si apre l’intero documento iscritto. Variamente definita come calendario sacrificale, lex o decreto demico, l’iscrizione definisce le modalità con le quali il demo di Skambonidai contribuiva ad una serie di sacrifici e festività religiose ateniesi, e include precisazioni circa la distribuzione delle porzioni di carne risultanti dai sacrifici. Le linee 7–9 menzionano i meteci in quanto destinatari di elargizioni sacrificali ([καὶ] [τ]ὸς μετοίκ̣[ος λαχ|ε̑ν]). La normativa sembrerebbe mirata a creare equità tramite l’assegnazione a sorte, ma è comunque osservabile una gerarchia nel sistema di distribuzione: mentre si dice esplicitamente che ogni demota di Skambonidai aveva diritto ad un’assegnazione a sorte di una porzione di carne (l. 5–7: λε͂χ[σιν το͂ ν ?][ὀ]βολο͂ν: hε[κάστοι][Σ]καμβονι[δο͂ν), non risulta chiaro se anche i meteci avessero diritto ciascuno ad un’assegnazione o se fossero destinatari di un’assegnazione collettiva.
Il documento contiene la più antica attestazione epigrafica dello status di meteco. Solitamente il termine identifica gli stranieri residenti, ma non si può del tutto escludere che, al livello cronologico della nostra stele, tale significato non si fosse ancora stabilito e che fossero allora definiti meteci anche cittadini residenti a Skambonidai ma appartenenti ad altri demi.
I meteci si concentravano in gran numero ad Atene e al Pireo e potrebbero aver costituito una parte significativa della popolazione del demo cittadino di Skambonidai. Si pensi ad esempio ai quattro meteci di Skambonidai menzionati in qualità di operai nei rendiconti della costruzione dell’Eretteo (IG I³ 476 – 408/7 a.C.). Tra gli altri meteci qui ricordati figurano anche residenti di Agryle, Alopeke, Kollytos e Melite, tutti demi situati all’interno o nelle immediate vicinanze del centro cittadino.
Lato C [θ]έ̣[σ]μια⋮ Σ̣[καμβονι]- [δ]ο͂ν: τὸν δέ[μαρχον] [κ]αὶ τὸς⋮ hι[εροποι]- [ὸ]ς⋮ το͂ι Λεο͂[ι δρᾶν τ]- 5 [έ]λεον⋮ λε͂χ[σιν το͂ ν ?] [ὀ]βολο͂ν: hε[κάστοι] [Σ]καμβονι[δο͂ν καὶ] [τ]ὸς μετοίκ̣[ος λαχ]- ε̣͂ν: ἐν ἀγορᾶ[ι τε͂ι Σ]- 10 [κ]αμβονιδο͂[ν: . . . .] [.]οισι̣: δρᾶν [τέλεο]- [ν]: νέμεν δὲ: ε[. . . 5 . .] [.]α̣[.]τα: το͂ι: σ[. . . 5 . .] [.]ο[. .]ειον: κα[. . . .] 15 [. . .]οντα: ἐπι[. . . .] [. .]εν: Χσυνοι[κίοι]- [ς]: ἐ[μ] πόλει: τέ[λεον] [τ]ὰ [δ]ὲ κρ̣έα: ἀπο̣[δόσ]- θαι: ὀμά: Ἐπιζε[φύρ]- 20 [ο]ισι: ἐμ Πυθίο [τέλ]- [ε?]ον: τὰ ⟨δ⟩ὲ κρέα [ἀπο]- [δ]όσθαι: ὀμά: | [. . . .] [.]οι[ς] κ̣ατὰ τ[αὐτά?] - - - - - - - - - - - - - - -
Leggi/norme rituali/riti sacri di Skambonidai. Il demarco e i sovrintendenti al culto sacrificheranno una vittima adulta a Leos; assegnazione a sorte (della carne) dagli spiedi a ciascuno dei demoti di Skambonidai, e i meteci avranno la loro parte mediante sorteggio, nell’agorà di Skambonidai; (…) sacrificheranno [una vittima adulta?] e distribuiranno (…) (…) (…); alle Synoikia sull’acropoli una vittima adulta; venderanno la carne cruda; per le Epizephyria nel Pythion, [una vittima adulta?]; venderanno la carne cruda; per le (…) allo stesso modo (…)
- J.-M. Carbon, S. Peels, V. Pirenne-Delforge, A Collection of Greek Ritual Norms (CGRN), Liège 2016-, no. 19
- S.D. Lambert (ed.), Attic Inscriptions in UK Collections. Vol. 4.1. British Museum. Cult Provisions, 2019, no. 3
- F. Sokolowski, Lois sacrées des cités grecques, Paris 1969, no. 10
- S.M. Wijma, Embracing the Immigrant: The Participation of Metics in Athenian Polis Religion (5th-4th c. B.C.), Stuttgart 2014, 104–109