Thucydides 2.29.1-7. Conferimento della cittadinanza ateniese al tracio Sadokos (431 a.C.)

Nei primi mesi della guerra del Peloponneso, nell’estate del 431, gli Ateniesi si alleano con i Traci. La symmachia con il re Sitalkes, figlio del potente re Teres che si era imposto su gran parte della regione, viene conclusa con l’obiettivo di allargare la sfera d’influenza ateniese sulla stessa Tracia e sulla Macedonia. Grazie a questa alleanza, nell’estate del 430, gli Ateniesi fanno prigionieri gli ambasciatori spartani, diretti in Asia per cercare il sostegno economico e militare del re persiano, li uccidono brutalmente senza dare loro possibilità di difendersi e gettano i loro cadaveri da una rupe (Th. 2.67). Nell’inverno del 429, Sitalkes attacca la Macedonia per assicurare ad Atene il controllo della Calcidica senza riuscire però a sottometterla (Th. 2.95-101). Le speranze ateniesi vengono infrante, infine, nel 424 quando Sitalkes viene ucciso durante un attacco ai Triballi (Th. 4.101).

Gli Ateniesi stringono l’alleanza con i Traci nel 431 grazie a Nymphodoros di Abdera, prosseno ateniese sul quale non abbiamo molte informazioni (cfr. Hdt. 7.137), che era imparentato con Sitalkes. Per rendere l’accordo più saldo, a Sadokos, figlio di Sitalkes, viene conferita la cittadinanza ateniese (come viene ribadito anche in Th. 2.67.2) ed è probabilmente il primo Tracio a cui viene riservato tale privilegio (Zahrnt 2015, 41). Come spiega Osborne (1983, T4, 26-27), non sappiamo se questa concessione abbia effettivamente influenzato la decisione di Sitalkes di allearsi con gli Ateniesi o se sia soltanto un elemento posto a conclusione del patto, ma ad ogni modo l’obiettivo degli Ateniesi, rendendo Sadokos loro concittadino, era ottenere l’appoggio strategico-militare dei Traci. Questo episodio va annoverato tra i casi di cittadinanza, per lo più onorifica, conferita per questioni diplomatiche a personaggi politicamente rilevanti che di norma continuavano a vivere lontano da Atene e che non esercitavano concretamente i diritti e doveri riservati ai cittadini ateniesi. Nel caso di Sadokos, si può però supporre che il Tracio abbia effettivamente partecipato alla cittadinanza ateniese, alla luce di un passo degli Acarnesi di Aristofane (Ach. 141-150), commedia rappresentata pochi anni dopo (425), che cita una sua presenza alle Apaturie, la festa delle fratrie, marcando ironicamente il mancato aiuto di Sitalkes alla causa ateniese (cfr. Gawantka 1975, 128-133 e Olson 2002, 118 che rileva l’assonanza tra Apaturie e apate, ‘inganno’): “In attesa, me la bevevo con Sitalkes. Senza dubbio, lui è straordinariamente amico degli Ateniesi: innamorato di voi, anzi. Scrive sui muri: «Cocchi gli Ateniesi». Suo figlio, lo abbiamo persino insignito della cittadinanza (ὃν Ἀθηναῖον ἐπεποιήμεθα): pazzo per la salsiccia delle Apaturie, scongiurava il padre di correre in aiuto della nuova patria. Lui alza il calice e giura che partirà con tale un esercito, da far gridare agli Ateniesi: «Che torma di cavallette, arriva!» (tr. it. di Benedetto Marzullo, Roma 2003)”.

[1] καὶ ἐν τῷ αὐτῷ θέρει Νυμφόδωρον τὸν Πύθεω ἄνδρα Ἀβδηρίτην, οὗ εἶχε τὴν ἀδελφὴν Σιτάλκης, δυνάμενον παρ᾽ αὐτῷ μέγα οἱ Ἀθηναῖοι πρότερον πολέμιον νομίζοντες πρόξενον ἐποιήσαντο καὶ μετεπέμψαντο, βουλόμενοι Σιτάλκην σφίσι τὸν Τήρεω, Θρᾳκῶν βασιλέα, ξύμμαχον γενέσθαι […] [4] οὗ δὴ ὄντα τὸν Σιτάλκην οἱ Ἀθηναῖοι ξύμμαχον ἐποιοῦντο, βουλόμενοι σφίσι τὰ ἐπὶ Θρᾴκης χωρία καὶ Περδίκκαν ξυνεξελεῖν αὐτόν. [5] ἐλθών τε ἐς τὰς Ἀθήνας ὁ Νυμφόδωρος τήν τε τοῦ Σιτάλκου ξυμμαχίαν ἐποίησε καὶ Σάδοκον τὸν υἱὸν αὐτοῦ Ἀθηναῖον τόν τε ἐπὶ Θρᾴκης πόλεμον ὑπεδέχετο καταλύσειν· πείσειν γὰρ Σιτάλκην πέμπειν στρατιὰν Θρᾳκίαν Ἀθηναίοις ἱππέων τε καὶ πελταστῶν. [6] ξυνεβίβασε δὲ καὶ τὸν Περδίκκαν τοῖς Ἀθηναίοις καὶ Θέρμην αὐτῷ ἔπεισεν ἀποδοῦναι· ξυνεστράτευσέ τε εὐθὺς Περδίκκας ἐπὶ Χαλκιδέας μετὰ Ἀθηναίων καὶ Φορμίωνος. [7] οὕτω μὲν Σιτάλκης τε ὁ Τήρεω Θρᾳκῶν βασιλεὺς ξύμμαχος ἐγένετο Ἀθηναίοις καὶ Περδίκκας ὁ Ἀλεξάνδρου Μακεδόνων βασιλεύς.

[1] Nella medesima estate gli Ateniesi nominarono prosseno e invitarono in città Nymphodoros di Pitea, cittadino di Abdera la cui sorella era andata in sposa a Sitalkes e che presso di lui era assai potente. Prima gli Ateniesi lo consideravano nemico, ma ora volevano farsi amico Sitalkes figlio di Tere, re dei Traci. […] [4] A ogni modo, gli Ateniesi si fecero alleati il figlio suo Sitalkes, perché volevano sottomettere col suo aiuto i luoghi della Tracia e Perdicca. [5] Nymphodoros, giunto ad Atene, conciliò agli Ateniesi l’alleanza con Sitalkes e ottenne la cittadinanza ateniese per Sadokos, figlio di Sitalkes, e promise di porre fine alla guerra nella regione costiera della Tracia ché avrebbe persuaso Sitalkes a mandare agli Ateniesi un esercito di Traci, composto di cavalieri e peltasti. [6] Inoltre riconciliò Perdicca agli Ateniesi e li persuase a restituirgli Terme: e subito Perdicca assieme agli Ateniesi e a Formione si mosse in forze contro i Calcidesi. [7] Così Sitalkes di Teres, re dei Traci, divenne amico di Atene insieme a Perdicca di Alessandro, re dei Macedoni (tr. it. di F. Ferrari, Milano 1985, leggermente modificata).

  • S. Casson, Macedonia, Thrace, and Illyria, Groningen 1968.
  • W. Gawantka, Isopolitie. Ein Beitrag zur Geschichte der zwischenstaatlichen Beziehungen in der griechischen Antike, München 1975.
  • S. Hornblower, A Commentary on Thucyidides, Volume I, Books I-III, Oxford 1991.
  • S. Douglas Olson (ed.), Aristophanes Acharnanians, Oxford-New York 2002..
  • M. J. Osborne, Naturalization in Athens (Volume III, IV), Bruxelles 1983.
  • M. A. Sears, Athens, Thrace, and the Shaping of Athenian Leadership, New York 2013.
  • M. Zahrnt, Early History of Thrace to the Murder of Kotys I (360 bce), in J. Valeva, E. Nankov, D. Graninger (eds.), A Companion to ancient Thrace, Malden-Oxford 2015, 35-47.