IG II³ 352 (Rhodes – Osborne, GHI 94; IG II² 351). Decreto onorario per Eudemos di Platea (330/29 a.C.)

La stele, conservata nella sua interezza, contiene un decreto che il popolo ateniese approvò, nell’anno dell’arcontato di Aristophon (330/29), in onore di un cittadino di Platea, probabilmente un meteco residente ad Atene, che si era reso benefattore della città promettendo, in un primo tempo, una donazione in denaro per una guerra che poi non si verificò e, in un secondo tempo, donando alla città 1.000 coppie di buoi per la costruzione dello stadio Panatenaico (ovvero 1.000 giornate di lavoro di coppie di buoi per un valore plausibilmente equivalente alla cifra promessa in precedenza). Gli onori che gli furono tributati consistono – oltre che in un elogio pubblico, una corona di foglie di ulivo e la registrazione del suo nome e di quello dei suoi discendenti tra i benefattori di Atene – nel diritto di possedere terra e casa (enktesis ges kai oikias) in Attica, in quello di servire nell’esercito insieme ai cittadini ateniesi (piuttosto che nei contingenti riservati ai meteci) e in quello di pagare l’imposta diretta straordinaria (eisphora) allo stesso titolo dei cittadini ateniesi (piuttosto che pagare la quota di imposta assegnata ai meteci). In tutti e tre i casi si tratta di privilegi che avvicinano la condizione dell’individuo in questione a quella di cittadino pur senza arrivare alla concessione del diritto di cittadinanza.

		[Εὐδήμ]ου Πλαται[έως]·
		vacat 0,012
		[ἐπὶ Ἀρισ]τ̣οφῶντος ἄρχοντο[ς],
		[ἐ]π[ὶ τῆς] Λεωντίδος ἐνάτη[ς] π[ρυ]-
		ταν[εία]ς, ἧι Ἀντίδωρος Ἀντ̣ίν[ου]
5		Παι[ανι]εὺς ἐγραμμάτευεν ∶ ἑ[ν]-
		[δ]εκά[τ]ηι Θαργηλιῶνος· ἐνάτη[ι]
		[κ]αὶ δ[ε]κάτηι τῆς πρυτανείας·
		[τ]ῶν π[ρ]οέδρων ἐπεψήφιζεν Ἀν̣τ̣[ι]-
		φάνη[ς] Εὐωνυμεύς· ἔδοξεν τῶι
10		[δήμωι]· Λυκοῦργος Λυκόφρονος
		[Βουτά]δης εἶπεν· ἐπειδὴ vac.
		[Εὔδημ]ος πρότερόν τε ἐπηγγ[εί]-
		[λατο τ]ῶι δήμωι ἐπιδώσειν [εἰ]ς
		[τὸν π]όλεμον, εἴ τ[ι] δέ[οι]το, [ΧΧΧ]Χ
15		[δ]ραχμὰς καὶ νῦν [ἐπ]ι[δέδ]ωκ̣[εν]
		εἰς τὴν ποίησιν τοῦ σταδ[ί]ου
		καὶ τοῦ θεάτρου τοῦ Παναθην[αϊ]-
		κοῦ χίλια ζεύγη καὶ ταῦτα vac.
		πέπομφεν ἅπαντα π[ρὸ Π]αναθη-
20		ναίων, καθὰ ὑπέσ[χετο, δ]εδόχθ[αι]
		τῶι δήμωι· ἐπαι[νέσαι Ε]ὔδημ[ον]
		[Φι]λούργου Πλατα[ιέα] καὶ στ[ε]-
		φανῶσαι αὐτὸν θαλλο͂ στεφ[άνωι]
		εὐνοίας ἕνεκα τῆς εἰς τὸν vac.
25		δῆμον τὸν Ἀθηναίων· καὶ εἶνα[ι]
		αὐτὸν ἐν τοῖς εὐεργέταις το[ῦ]
		δήμου τοῦ Ἀθηναίων, [α]ὐτὸν κα[ὶ]
		ἐκγόνους, καὶ εἶ[ν]α[ι] αὐτῶι vac.
		ἔνκτησιν γῆς καὶ ο̣ἰ̣κ̣ί̣ας, καὶ
30		στρατεύεσθαι αὐτὸν τὰς vac.
		στρατιὰς καὶ τὰς εἰσφορὰς vac.
		εἰσφέρειν μετὰ Ἀθηναίων· vac.
		ἀναγράψαι δὲ τόδε τὸ ψήφισμα
		τὸν γραμματέα τῆς βουλῆς καὶ
35		στῆσαι ἐν ἀκρ[ο]πόλει· εἰ[ς] δ̣[ὲ] τὴν
		ἀναγραφὴν τῆς στήλη[ς δοῦ]ναι
		τὸν ταμίαν τοῦ δήμ[ο]υ̣ [ΔΔΔ]
		δραχμὰς ἐκ τῶν εἰς τὰ κα[τὰ ψη]-
		φίσματα ἀναλισκομέν[ων τῶ]ι
40		δήμωι. vacat
		vacat 0,40

Di Eudemos di Plataia. Durante l’arcontato di Aristophon, durante la nona pritania della tribù Leontis, per la quale era segretario Antidoros figlio di Antinos del demo di Paiania, undicesimo giorno del mese di Targhelion, diciannovesimo della pritania, tra i proedri mise ai voti Antiphanes del demo di Euonymeia, il popolo decise, Lykourgos figlio di Lykophron del demo di Boutadai propose: poiché Eudemos precedentemente annunciò al popolo che avrebbe donato per la guerra, se ce ne fosse stato bisogno, 4.000 dracme ed ora ha donato per la costruzione dello stadio Panatenaico e delle gradinate 1.000 coppie di buoi e tutto ciò ha inviato prima delle Panatenee, come promise, che il popolo decida: che si lodi Eudemos figlio di Philourgos di Plataia, e che lo si incoroni con una corona di foglie di ulivo per la sua benevolenza nei confronti del popolo degli Ateniesi e che sia considerato, lui e i suoi discendenti, tra i benefattori del popolo degli Ateniesi, e che gli sia concesso il diritto di possedere terra e casa, e che serva nell’esercito e paghi l’eisphora con gli Ateniesi; che il segretario del consiglio iscriva questo decreto e lo collochi sull’acropoli; per l’iscrizione della stele il tesoriere del popolo paghi 30 dracme dal fondo spese del popolo per i decreti.

  • M. Adak, Metöken als Wohltäter Athens, München 2003
  • M. Faraguna, Atene nell’età di Alessandro, Roma 1992 [MemLinc2, s. IX, 167-445]
  • S.D. Lambert, Inscribed Athenian Laws and Decrees 352/1-322/1 BC. Epigraphical Essays, Leiden-Boston 2012
  • D. Whitehead, The Ideology of the Athenian Metic, Cambridge 1977